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Saluto del circolo di Firenze in occasione del 16° congresso nazionale ANPI

Carissime e carissimi, nel porgervi questo saluto, vi chiediamo di non dimenticare mai tutti i progressi ed i cambiamenti sociali che sono avvenuti in America Latina grazie a quel percorso che è iniziato a Cuba negli anni ’60.

L’associazione di Amicizia Italia Cuba è un’organizzazione democratica per lo sviluppo dei rapporti di amicizia, solidarietà e cooperazione col popolo cubano. La nostra associazione nel rispetto della Costituzione italiana, come pure l’ANPI, si ispira agli ideali della resistenza italiana e della rivoluzione cubana, ai principi della solidarietà, dell’uguaglianza e della fraterna collaborazione fra i popoli, contro ogni forma di razzismo e di oppressione, per la salvaguardia dei diritti umani - collettivi ed individuali - per il consolidamento della pace nel mondo. Questa comune fratellanza fra le due associazioni trova un valido riscontro nel compagno Gino Doné, classe 1924, che combatté il nazifascismo nella brigata partigiana Piave e, terminata la guerra, fu tra i cofondatori della sezione provinciale veneziana dell’ANPI; successivamente fu uno dei quattro guerriglieri non cubani che, nel 1956, salparono  dal Messico, insieme ai fratelli Fidel e Raul Castro, Camilo Cienfuegos, Ernesto CHE Guevara, con la nave Granma, per iniziare la lotta rivoluzionaria a Cuba.

La Costituzione cubana ruota intorno ai valori universali come l’uguaglianza razziale, di genere ed economica, per la garanzia che tutti abbiano accesso gratuito alla sanità e all'istruzione, che sono ai massimi livelli mondiali. Cuba si distingue inoltre per il suo sviluppo culturale e sportivo, con il pieno accesso della popolazione all'arte ed alla letteratura. Cuba investe ingenti risorse per garantire il diritto all'alimentazione e ad un degno alloggio a tutti: celebre è la frase “200 milioni di bambini nel mondo (purtroppo) dormono oggi nelle strade, nessuno di questi è cubano”. L’isola mostra con orgoglio una società con alti livelli di sicurezza, senza criminalità organizzata; il turismo, qui, non è solo benvenuto e aiutato, ma è anche – cosa rara in molte altre nazioni del mondo – esente da spiacevoli episodi.

Altri valori della rivoluzione cubana sono la solidarietà e l’internazionalismo. Proprio il livello sanitario ha contraddistinto Cuba nel mondo:  una sanità svincolata dall'esclusiva logica del profitto e finalizzata alla crescita ed al benessere umano. Tale concetto è cosi ben radicato da renderla una della nazioni con più medici cooperanti impegnati in operazioni umanitarie all'estero, ad esempio: nel caso del terremoto ad Haiti nel 2010, mentre il “noto paese imperialista” optava per un apporto economico e soprattutto militare inviando truppe, Cuba sceglieva di inviare infermieri e medici. Personale sanitario cubano è attivo tutt'ora in molti paesi dell’America Latina, dell’Asia (ad esempio nel terremoto nel Nepal) ed in Africa, dove i medici hanno dato un apporto decisivo nella lotta all'ebola.

Quanto sopra scritto ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha ringraziato l’Isola per  il suo contributo, auspicando che altri paesi economicamente più ricchi vogliano seguire il suo esempio.

Recentemente c’è stata una certa normalizzazione dei rapporti fra Cuba e gli Stati Uniti; questo è un buon segno, ma sia chiaro che Cuba non ha ceduto di un millimetro sui principi della rivoluzione.  Occorre che sia finalmente tolto il vergognoso blocco che gli USA hanno imposto e che è rimasto scritto nella storia come uno dei maggiori crimini perpetrati dalla più grande potenza odierna nei confronti di un piccolo, ma grande, Paese. Ricordiamo, al riguardo, che “lo zio Sam” ed Israele hanno subito l’ennesima sconfitta consecutiva all'Assemblea Generale  dell’ONU a fine ottobre 2015, dove, con il risultato di 191 a favore e 2 contrari. È stato deciso di togliere l’embargo imposto dal 1962.

Altro problema è Guantánamo, occupata ed inserita come proprio territorio dagli Stati Uniti, dove è presente una base militare e ci sono stati abusi di ogni genere, in violazione a tutte le leggi internazionali. L’unico concreto risultato, per ora, di questa apertura diplomatica è stato il rilascio dei cinque agenti eroi cubani, illegalmente arrestati in Florida, mentre cercavano di contrastare azioni terroriste degli anticastristi contro il popolo cubano. Detenuti brutalmente  in carcere, mentre i veri terroristi sono rimasti a piede libero; specialmente Luis Posada Carrilles responsabile dell’abbattimento di un aereo civile  e mandante di attentati a Cuba, dove rimase ucciso, nel 1997 , il nostro concittadino Fabio Di Celmo.

Grazie alla rivoluzione cubana,  possiamo dire che  si sono sviluppati nell’America Latina quei germogli i quali hanno portato a positivi cambiamenti sociali e progressi economici soprattutto con i Presidenti Rafael Correa in Ecuador ed Evo Morales in Bolivia, nonché la rivoluzione bolivariana di Hugo Chávez Frías  e Nicolás Maduro in Venezuela, che nel 2015 ha portato in Italia l’esempio più evidente di questo cammino: l’Orchestra Sinfonica Simon Bolivar al Teatro alla Scala di Milano, in occasione dell’EXPO, ed ha avvicinato migliaia di giovani ad una causa che l’Italia ha  lasciato in mano ad altri: la formazione musicale.

Nei conservatori di tutto il mondo i giovani, oggi, sanno chi era Chávez  e che uno dei metodi migliori per avere una professionalità è quello de “El Sistema”; un sogno iniziato nel lontano 1975 dal Maestro Josè Antonio Abreu, ma portato avanti e reso l’eccellenza dal governo bolivariano. Considerato da Hugo Chávez come una delle missioni più valorose, che oggi combatte la manipolazione mediatica contro questo paese, l’investimento in cultura ha formato alcuni fra i più grandi musicisti del mondo. Ragazzi e ragazze, bambini e bambine che, senza quello strumento musicale e quegli strumenti culturali donati loro da un programma sociale, sarebbero rimasti ai margini della società.

Il Venezuela bolivariano oggi si trova sotto un forte attacco dell'oligarchia interna e dell'imperialismo occidentale che vorrebbe far finire questa esperienza di alternativa nel modello neoliberista dominante.

Il Venezuela bolivariano ha bisogno della solidarietà internazionale di tutte quelle persone e associazioni che credono in un altro mondo possibile, una solidarietà che difenda un processo sociale fatto di proposte che vanno dalla democrazia partecipata, alle comuni autogestite, per finire nei recentissimi “soviet bolivariani”, organi legislativi proposti dal Presidente Maduro per essere paralleli e antagonisti al parlamento ufficiale guidato dalla destra, nell'ottica della costruzione del nuovo stato comunale.

L’amicizia tra Cuba ed il Venezuela è molto solidale: delle compagne del nostro Circolo stanno attualmente lavorando, insieme all'Ambasciata venezuelana, alla stesura del programma del IV incontro di solidarietà che si terrà a Lecce il 15/16/17 aprile 2016.

Terminiamo questo nostro saluto, riconoscendo all’ANPI il grande impegno nella lotta al nazifascismo ed una strenua difesa della Costituzione Italiana che, come affermato anche da un celebre comico toscano, è la più bella del mondo.

Per questo motivo, sosteniamo ardentemente , insieme a voi,  le ragioni del NO alla riforma della Costituzione italiana che vorrebbe svuotare,  incidendo sulla rappresentanza e sulla sovranità popolare, uno strumento di garanzia democratica come  il Senato.  Una riforma che, con l’aggiunta di una legge elettorale, si prefigge di avere un Parlamento con troppi “nominati” , oltre ad un sistema che, in caso di ballottaggio, consentirebbe a chi prevalesse, di vincere con pochi voti.

Siamo onorati e orgogliosi che il nostro circolo sia dedicato ad un grande uomo  pacifista, antirazzista, antifascista, insomma un “partigiano”, iscritto alla sezione “Potente” di Firenze:  Riccardo Torregiani.

Hasta siempre!

Le compagne ed i compagni dell’Associazione Italia-Cuba, circolo di Firenze “Riccardo Torregiani”.

Firenze, 16 febbraio 2016

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